Adria XIV secolo. I raggi della luna "i se rovessa in t'el canal" e "on vento lezièro" s'increspa nei mulinelli della corrente. Notte per sognare, notte per amare... Dormono tutti o quasi. Un'eredità che la "te sbrissa fòra da le man", colpa de "'na vecia insemenì" che in gioventù, dicono, la "n'à combinà con fa el castèlan" e di un genero "'sto rovina fameje" che pare "ch'el sia sta sernì dal masso". Un disastro, una sciagura inattesa, tanto più amara e brutale, quanto più viva e prolungata era stata la speranza. Severino, il falegname, un prete, il notaio, la comare e una serva: tanti personaggi che, per un verso o per l'altro, si muovono intorno al "lascito de ‘Mabile Brustòlon".
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