In una villa veneta, fine Seicento, le sorelle Armanda e Enrichetta discutono sul matrimonio e appare subito evidente che le opinioni di entrambe, diverse come il giorno e la notte, il sole e la luna, divergono: cinica, quadrata e studiosa, ossessionata dal sapere ostentato a tutti i costi, la prima, romantica, incolta, beata della sua ignoranza e desiderosa di metter su famiglia, la seconda.
Per quanto differenti, però, le due hanno in comune l'interesse per il giovane Clitandro, un tempo innamorato della colta bisbetica Armanda che gli preferisce, però, la filosofia; adesso invece di Enrichetta, disposta a prenderlo come marito. Però Filaminta, madre delle due fanciulle, si oppone al matrimonio, non contenta delle modeste origini dell'aspirante genero, per giunta piuttosto a digiuno di sapere, fa di tutto per spingere la figlia tra le braccia di un altro pretendente, Trissottino, che, in realtà, è solo un finto letterato interessato al vantaggio economico derivante dalle eventuali nozze.
Di parere diverso e quindi disposto ad assecondare la scelta della figlia Enrichetta, il padre, Crisalo, succube della moglie al punto da esserne terrorizzato. Comincia un susseguirsi di piacevoli siparietti, una divertente lotta che dividerà in due fazioni tutta la famiglia, fintanto che Aristo, elegante zio delle ragazze, con un sorprendente escamotage riuscirà a risolvere a suo modo la situazione.

L'avvocato Elia Sodano dorme sereno nel suo piccolo appartamento, quando d'un tratto viene svegliato da alcuni rumori sospetti e scopre che è venuto a fargli visita un "topo d'appartamento". Una breve colluttazione mette a nudo l'indole goffa di entrambi e durante la nottata l'avvocato, il ladro e una serie di simpatici e divertenti personaggi... ci condurranno ad un finale inaspettato.