In questo spettacolo la messinscena contadina viene riportata a una dimensione bucolica che supera il tradizionale realismo di ambientazione e azione. La tranquillità del paesaggio agreste viene turbata da personaggi sopra le righe che riportano l'attenzione sull'aspirazione a una vita tranquilla e in armonia con la natura e sull'esaltazione del canto e della danza come espressione di gioia e serenità . Mantenendo e sviluppando le idee ereditate dell'autore stesso, in una cornice di sapore naïf, prendono vita personaggi comici che in parte si ispirano alle maschere della Commedia dell'Arte, raccogliendone l'eredità di gesti, energia e movimenti, e in parte creano nuove e inedite allegorie dei più accesi sentimenti umani (l'amore, il sospetto, la gelosia, il sarcasmo, la virtù, la rassegnazione, la curiosità , l'avidità , la lussuria), il tutto orchestrato in tipiche sonorità folk. L'utilizzo di una lingua veneta ormai in via di estinzione ne sottolinea l'importanza quale forma di comunicazione da preservare, come radice stessa delle vicende messe in scena.
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