Thursday 25 Apr 2024

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Asolo Teatro APS di Asolo

Anno di fondazione: 1997
Presidente: Vittorio Rodeghiero
Indirizzo: Via Villaraspa, 29 - 31011 Asolo (TV)
Telefono: 346 0254074 o 0423 750081
Facebook: asolo.teatro.3
E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Sito web: www.asoloteatro.it
Referenti: Vittorio Rodeghiero - 335 466824
Segreteria - 346 0254074

Spettacoli disponibili


CHE SPIRITO ME SUOCERA
di Simona Ronchi

Trad. e adatt. di Rossana Mantese

Regia di Rossana Mantese

Tipo di teatro: brillante, dialetto veneto

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Nella casa dei maturi coniugi Furlan, Piero e Ortensia, la serenità è ancora turbata dall'ingombrante presenza della suocera Palmira, nonostante da tempo non risuonino più le sue graffianti battute nei confronti del genero. L'ostinazione di Ortensia nel voler riprendere contatto con la madre l'ha spinta allo studio di pratiche spiritiche, che intende mettere in atto in casa propria coinvolgendo un ristretto cenacolo di sedicenti esperti e volonterosi amici.
L'insistenza di Ortensia disorienta e preoccupa Piero che, sentendosi trascurato, cercherà... consolazione tra le braccia di affettuose accompagnatrici, spinto anche da Giulio, compagno di giovanili scorribande, appena ritrovato. Nonostante il sincero impegno di Ortensia nello sperimentare le più recenti tecniche del settore occulto, malintesi ed imprevisti creeranno un turbinio di situazioni imprevedibili ed intriganti che, nel finale, lasceranno spazio a una ritrovata armonia tra marito e moglie. O forse... no?

...SE EL MONDO XE SORDO!
adatt. da "6 x 8" di Italo Conti

Regia di Rossana Mantese

Tipo di teatro: dialetto, lingua, brillante

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E se fosse la volta buona? E se i muti si mettessero a parlare? Tutti i componenti della cinica famiglia Sbrojavacca dovranno affrontare le risposte a queste domande in una volta sola. In un fin troppo ricco salotto in cui tenta di dominare il buon gusto e l'eleganza, verranno portati a galla i veri rapporti famigliari dominati da giochi di potere, spinte edonistiche e tornaconti personali. Tra "ragazzi alla pari" sfruttati, funzionari statali, lombrichi e bambini in arrivo, la casa verrà investita da una serie di capovolgimenti che porteranno a rovesciare tutti gli equilibri che, fino ad allora, avevano mantenuta una pace forzata. In una sola sera, infatti, Berardo, componente scomodo e mal accettato dalla famiglia, armato di ironia ed un pizzico di cultura, si ritroverà ad avere l'intera famiglia al suo comando grazie ad un fatto, tanto raro quanto inaspettato, che inclinerà bruscamente il piatto della fortuna. Nella sua nuova posizione, il nostro protagonista, giocherà tutte le carte per prendersi la rivincita che aspetta da anni ed allora... i sordi impareranno a a sentire cos'hanno da dire i muti!

QUEO CHE RESTA DEI SETTE NANI
Trad. di Franco Gigliello da "Basta che sian de' fora" di M. Valori

Regia di Ermanno Perinotto

Tipo di teatro: dialetto, lingua, brillante

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Certo nemmeno il sig. Carlo, uomo coraggioso e risoluto, figlio di contadini, poteva immaginare che aprire un agriturismo, per appoggiare la moglie Andreina, ottima donna di casa, ma troppo incline ad assecondare le suggestioni più mondane e moderne della pungente sorella Graziella, volesse dire rinunciare definitivamente a quel meraviglioso mondo ricevuto in eredità dalla sua famiglia e abbandonare la tradizione contadina, indissolubilmente legata ai ritmi e alle forze della natura. Ora, tutto ciò che gli rimane sono i suoi "sette nani", piccole creature del "boschetto" che popolano la sua fantasia e la sua casa e che si animano via via con sempre minor forza scandendo inesorabilmente, con l'arrivo degli ospiti nell'agriturismo, il lento e progressivo distacco dalla vita semplice e spontanea, verso le complicazioni e le assurdità delle moderne incomprensioni. Gli avventori che si alterneranno,con le loro macchiette nevrasteniche e assurde ci immergono nella comicità delle loro manie e delle loro stravaganti personalità. La sana voglia di ridere e di divertirsi, che appartiene alla cultura e all'indole di Carlo e dei suoi, mantiene sempre attivo il risvolto positivo di ogni vicenda e colora allegramente tutta la vicenda.

MAI SPUNCIAR 'A TERSA ETA' 2.0
di M. Bortolozzi, trad. di Franco Gigliello

Regia di Ermanno Perinotto

Tipo di teatro: dialetto, lingua, brillante

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La vicenda si svolge all'interno di una casa di riposo, (lascito testamentario della dimora del conte Dindona, fondatore dell'Ospizio) dove gli ospiti, pur consapevoli della propria condizione di persone anziane, abbandonate dai propri cari , cercano nella quotidianità, una ragione di vita: vogliono sentirsi ancora giovani e vivi! La vita a volte è strana ed imprevedibile e infatti un susseguirsi di eventi, fa sì che questi vecchietti, per niente rimbambiti, sappiano appunto affermare la propria identità e lo spirito che li fa sopravvivere. La commedia, pur presentando degli argomenti in certi punti toccanti e di straordinaria attualità, viene esposta con una comicità esplosiva, con allusioni e doppi sensi propri dell'esilarante repertorio di Memo Bortolozzi.