Filaminta, donna colta e raffinata, moglie dispotica del sottomesso Crisalo, ha una sola aspirazione: dimostrare la superiorità intellettuale e mentale delle donne. Forte delle proprie convinzioni, unita alla eccentrica cognata Belisa ed alla figlia minore, Armanda, Filaminta trasforma la propria casa in "salotto filosofico e letterario", accogliendo ed acclamando l'insipido e mediocre poeta Trissottani. Questi, scribacchino senza grandi doti, ma ritenuto dalle tre donne uomo d'ingegno, ha come unico desiderio quello di arrivare a possedere, anche in parte, le ricchezze della famiglia ospite. La figlia maggiore, Enrichetta, rifiuta gli atteggiamenti intellettualistici della madre e, perciò, viene da quella osteggiata nella sua relazione con il giovane Clitandro e promessa sposa a Trissottani. Toccherà al pacifico Aristo, fratello di Crisalo, riportare, con un sapiente tranello, la pace e l'ordine nella famiglia.
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